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mercoledì, marzo 19, 2014

Geronimo - La mia storia - Autobiografia di un Guerriero Apache


Non avrei  mai dovuto accettare la resa, avrei dovuto combattere sino alla fine (Geronimo, sul letto di morte - 1909)


Geronimo, definito "selvaggio assetato di sangue", era in realtà, come ogni Apache, un uomo "assetato di natura".

Geronimo prigioniero nella riserva indiana di Fort Still, nel 1904 incontrò Stephen Barret, sovrintendente scolastico in Arizona, e nel 1906 gli raccontò la sua storia e quella del suo popolo.

L'intenzione di Barret era quella di riportare la visione dei nativi americani rispetto alle guerre indiane.

Il libro è diviso in quattro parti:
nella prima dal titolo "Gli Apache", Geronimo racconta le origini del popolo Apache, la suddivisione delle tribù, la loro vita quotidiana e la famiglia.
Nella seconda dal titolo "I messicani", Geronimo racconta dei massacri e delle battaglie appunto contro il popolo messicano.
Nella terza dal titolo "L'uomo bianco", Geronimo parla dei rapporti con i bianchi, della lotta finale e della prigionia.

Nella quarta parte della sua Autobiografia, quella che ho amato di più, dal titolo "Il vecchio e il nuovo", Geronimo racconta delle leggi Apache trasmesse oralmente, della sua esperienza all'Esposizione Universale di St. Louis, del suo sforzo di avvicinarsi alla religione cristiana. Racconta della iniziazione dei guerrieri, delle danze, della giustizia e di come veniva applicata.
Inoltre, sempre nella quarta parte del libro, in "Speranze per il futuro", Geronimo chiede di poter tornare a vivere e morire nelle sue terre. La richiesta non fu mai accordata.
Geronimo morì in prigionia nel 1909 ma non da prigioniero: mantenne fino alla fine la sua dignità e restò sempre spiritualmente vittorioso.

Li chiamavano "selvaggi" ...
 
Cecilia


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